Le fate ignoranti, capolavoro firmato da Ferzan Özpetek, ha dato vita a frasi che sono diventate memorabili: vediamo le citazioni più belle.
Le fate ignoranti, pellicola firmata da Ferzan Özpetek, è uscita nelle sale cinematografiche ben 21 anni fa. Nel 2022, però, il regista turco ha pensato bene di lanciare la serie tv, con protagonisti alcuni degli attori italiani più amati dei sempre, come Luca Argentero e Ambra Angiolini. Vediamo quali sono le frasi più belle di sempre di entrambe le produzioni.
Le fate ignoranti: frasi più belle
Uscito nel lontano 2001 con la regia di Ferzan Özpetek, il film Le fate ignoranti è considerato un vero e proprio capolavoro. Con protagonisti Margherita Buy e Stefano Accorsi, la storia ha talmente tanto appassionato il grande pubblico, che la pellicola ha visto anche la nascita di una serie tv, uscita su Disney+ nel mese di aprile del 2022. Di seguito, una selezione delle frasi più belle del film Le fate ignoranti:
- “Che stupidi che siamo: quanti inviti respinti, quante parole non dette, quanti sguardi non ricambiati. A volte la vita ci scorre davanti e noi non ce ne accorgiamo nemmeno”.
- “Ho tanta voglia di vedere mia nonna: ha 99 anni. / Se ti vede così non arriva a 100”.
- “A Massimo per i nostri sette anni insieme… per quella parte di te che mi manca e che non avrò mai… per tutte le volte che mi hai detto ‘non posso’ ma anche per tutte quelle che mi hai detto ‘ritornerò’! In attesa posso chiamare la mia pazienza… ‘Amore’? La tua fata ignorante”.
- “Serra, ma perché non ti fai i cazzi tuoi? / Perché, quando non ci vedo chiaro, divento lesbica, ed i cazzi non mi interessano più”.
- “Si dice che quando ti si rompe un bicchiere la persona che ami se ne è andata via”.
- “Cosa deve avere un uomo per piacerti? / Sicuramente non si deve voltare a guardare gli altri uomini!”.
- “L’unico modo per mantenere un segreto è quello di scegliersi una sola persona a cui dirlo”.
- “E quella persona, è il tuo vero amore anche se poi nella vita ci accorgiamo che ci innamoriamo degli interessi comuni come quello del libro di poesie e scoprendo poi, che la vera persona da amare sarebbe stata un’altra”.
- “Massimo non aveva solo un’amante aveva il mondo intero, la sua vera famiglia era un’altra”.
- “Dalla tua testa, dalla tua carne, dal tuo cuore… mi sono giunte le tue parole. Le tue parole cariche di te. Le tue parole, madre. Le tue parole, amore. Le tue parole, amica. Erano tristi, amare. Erano allegre, piene di speranza, erano coraggiose, eroiche. Le tue parole erano uomini”.
- “Il 22 agosto di due anni fa, sulla spiaggia di Ostia dietro un cespuglio. Poi la sera di nuovo a casa sua, più volte per tutta la notte. / Ti ricordi addirittura la data… / Si, perché l’ho fatto apposta. Volevo tutto di lui, anche la sua malattia. Emanuele era tutto per me. Mi prendeva e mi mollava come e quando gli piaceva. Se gli stavo troppo addosso, faceva di tutto per ferirmi e per allontanarmi. Ma se ero io ad andarmene mi riacchiappava sempre. Fino al giorno in cui non sono stato male e mi hanno ricoverato, ed è sparito. / Non sai più dov’è? Non si è fatto più sentire? / No, ma lui sa benissimo dove sono io. L’unico ricordo che ho di lui è questo qua. / Ma questo posto lo conosco… / È qui vicino. Era lì che ci davamo sempre appuntamento. Forse siamo ancora lì ma nessuno ci vede. Perché nessuno ha capito il nostro amore. O forse ci sono rimasto solo io lì”.
Le fate ignoranti: frasi serie tv
Non solo Le fate ignoranti e le frasi sul bicchiere, ma anche citazioni provenienti dalla serie tv sbarcata nel 2022 su Disney+. Il regista turco Ferzan Özpetek è riuscito a trasferire sul piccolo schermo la storia di uno dei suoi film più amati.
- “La morte, come ogni fine, contiene anche un inizio. Per una storia che finisce, un’altra sta per cominciare, ed è la storia di un incontro tra due persone che pensano di non avere niente in comune, ma poi scopriranno di assomigliarsi moltissimo”.
- “Voi pensate che io non ci sia più, che la mia assenza sia totale. Ma non è così. Io sarò sempre accanto a voi. Vivrò con voi più giorni di quanti ne abbia vissuti da vivo. Perché voi siete l’unica traccia che resta di me, è tutto quello che mi rimane: chi ho amato e chi mi ha amato. La mia presenza sarà il mio dono d’amore per voi”.
- “Tutti abbiamo un segreto, una parte di noi che dedichiamo solo a noi stessi. A volte per egoismo, a volte per vigliaccheria. A volte perché non riusciamo a condividere tutto con chi amiamo. Però avere un segreto vuol dire anche custodire dentro di noi qualcosa di prezioso e sacro. Ma se gli diamo un nome scompare. Tutto diventa polvere e si perde nel vento delle chiacchiere e del giudizio degli altri”.
- “Quando qualcosa finisce, dove va? Si rifugia in un dolore o diventa soltanto un ricordo? E se a finire è l’amore, che cosa lascia di sé? Basta trasformarlo affinché ne rimanga una traccia? Forse basta capire che non ha una forma sola. Forse se è vero e profondo può cambiare nome e colore. Basta saperlo riconoscere, allora, per accorgersi che è sempre qui, che non se ne va”.
- “Si tradisce per vanità o per insicurezza. O forse soltanto per rompere le regole. E ogni volta si cerca di chiamarlo con la parola Amore. Ma tutto quello che resta, spesso, è soltanto il dolore. Come unica testimonianza di aver amato e di essere stati amati”.
- “Nella vita bisogna celebrare tutto, le cose belle e le cose brutte. E’ come nelle carte: ci sono gli arcani positivi e quelli negativi. Quelli negativi magari sono solo degli ostacoli che ci spingono a migliorare, a crescere. E state tranquilli, che io sono tranquilla. Per me domani inizia tutta un’altra vita”.
- “Siamo solo noi occidentali che abbiamo paura del cambiamento. Il cambiamento in Oriente è sempre positivo. Anche quando lo porta l’arcano numero 13, la morte. La morte indica la fine, ma anche la rinascita. L’inizio di un nuovo rapporto. Un nuovo rapporto non deve essere per forza con un’altra persona. Può essere un nuovo rapporto con noi stessi. Del resto l’amor proprio è l’amore più importante”.
- “Non c’è una sola famiglia: c’è quella che ci è data e quella che ci creiamo. Quella da cui fuggiamo e quella a cui dobbiamo tornare per ritrovare noi stessi. Io ho avuto la fortuna di avere più famiglie, nessuna delle quali avrei mai abbandonato. Nei sentimenti avevano le stesse regole ma io mi sentivo completo solo vivendole tutte e due”.
- “Ho letto da qualche parte che, anticamente, il verbo ‘partire’ significava ‘dividere’. Noi partiamo per allontanarci da qualcuno o addirittura da noi stessi. Come dice Hikmet, poeta che ho conosciuto troppo tardi, ‘Il più bello dei mari è quello che non navigammo’. È il viaggio dentro noi stessi quello più bello. Ma è anche il più difficile”.
- “Che stupidi che siamo. Quanti inviti respinti, quante parole non dette. Quanti sguardi non ricambiati. Quante volte la vita ci passa accanto e non ce ne accorgiamo nemmeno. Hai fatto bene ad accettare questo invito. Sarà un viaggio bellissimo”.